Ci sono piatti che quando li prepari o li assaggi ti fanno fare un salto indietro nel tempo. Ti parlano dei tuoi nonni, di un focolare acceso e di una brace sistemata in un contenitore di ferro e tenuta sotto al tavolo della cucina, perché riscaldasse le gambe di chi si sedeva a pranzo. Metodi d'altri tempi, che ora non si praticano più e che raccontano di tanti sacrifici fatti per allevare i figli, della felicità di tornare a casa dopo la scuola per pranzare con i nonni e di godere di quel tepore attorno al tavolo. Questo tepore proveniva dalla brace ma anche dal piatto caldo sapientemente preparato dalle mani sottili e affusolate della nonna... una nonna giovane, dagli occhi azzurri, che è mancata troppo precocemente. Avrei voluto che mi vedesse ora, che vedesse Giacomo, avrei voluto che mi parlasse e che mi insegnasse a vivere godendo di quello che ho, senza cercare sempre di più, lei che da bambina e orfana di madre, ha allevato i suoi fratelli e poi i suoi quattro figli; lei che aveva sempre il sorriso sulle labbra, lei che preparava quei piatti così buoni che mi riscaldavano la pancia e il cuore...
Si prendono le fave secche e si mettono a bollire, a fiamma molto bassa, con gli odori; io ho usato una carota, una costa di sedano, una foglia di cipolla intera (in modo da poterla poi togliere), un mazzetto di prezzemolo, una foglia di alloro. Verso la fine della cottura, cioè dopo circa un'ora, ho messo il sale, ho eliminato gli odori e ho passato tutto al minipimer. Si serve fumante, con un giro di olio extravergine d'oliva a crudo, in abbinamento alle cicorie selvatiche salentine. Qui a Parma le cicorie non le ho trovate, ho sgranocchiato dei semplici tarallini pugliesi... ma dubito che sarebbero bastate quelle a rendere questo piatto speciale come una volta...
Evviva l'amore dei nonni!
Sara è vero alcune ricette sono proustiane
RispondiEliminaciao :) di cuore ti auguro un felice fine settimana
Si so bene di cosa parli.. capita anche a me.. Ottimo questo purè.. smackkk e buona domenica! :-D
RispondiEliminaCara Sara, che buono il purè di fave...sai che mi hai fatto pensare alla mia nonna? Penso che preparerò un post dedicato a lei. Era una cuoca eccezionale (pugliese anche lei eh eh). Mi è giusto venuta voglia di preparare il piatto che me la ricorda di più...
RispondiEliminaUn abbraccio
Anna
w i nonniiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
RispondiEliminami sono iscritta! grazie della visita e del commento! :-)
Sara, che bel post! Mi piace tanto leggere storie legate alle ricette. I ricordi che affiorano da un odore, da un sapore.
RispondiEliminaDelizioso il purè!
Complimenti davvero!
Baci Giovanna
dopo quelle crocchette che io adoro anche il purè di fave di cui so ghiotta! Anzi ora che ci penso nn le mangio da un bel po..devo correrer a comprarle1!!
RispondiEliminaChe bello, appena mi ritrovo le fave lo faccio.
RispondiEliminaCe bello le ricette della nonna, eh!
Bacioni.
Bello il tuo post velato di nostalgia, ha reso ancora più speciale questo piatto!!!
RispondiEliminaBuonanotte
Buonissimo, anche mia nonna lo preparava spesso!!!
RispondiEliminaChe bei ricordi!
Se chiudo gli occhi e immagino l'abbraccio della mia nonna la giornata è più bella, sono sicura che da lassù guardano i nostri cuccioli tenendo loro una mano sulla spalla.
RispondiEliminaTi abbraccio
Sonia